UNIAMOCI PER PROTEGGERE LA NATURA DELL’EUROPA
Dal 1960, è diventato evidente il deterioramento in corso nella natura dell’Europa: le specie che erano comuni e diffuse stavano scomparendo e numerosi luoghi naturali si erano degradati o persi. L’espansione dell’urbanizzazione e lo sviluppo economico assieme ai cambiamenti associati all’uso di mari e suolo, l’inquinamento e la costruzione di infrastrutture causano questi impatti devastanti sulla natura.
Poco più di 40 anni fa, rispondendo alla preoccupazione crescente dei cittadini, i Paesi europei hanno iniziato a collaborare al fine di proteggere la natura e preservare il nostro patrimonio naturale. Tale impegno richiedeva un’azione decisa, disciplinata da regole chiare per tutti da rispettare. Di conseguenza, l’Unione europea (UE) ha istituito un’apposita legislazione per assicurare la conservazione di tutte le specie ornitiche e la maggior parte degli habitat, piante e animali in via d’estinzione, molti dei quali sono esclusivi dell’Europa e non si trovano in nessun’altra parte del mondo.

COME L’UE PROTEGGE LA NATURA
I principali pilastri della legislazione di protezione della natura dell’UE, che tutti gli Stati membri dell’UE hanno tradotto in leggi nazionali, sono le due leggi dell’Unione europea denominate Direttiva uccelli (1979) e Direttiva “Habitat” (1992), cui si fa riferimento collettivamente come Direttive dell’UE sulla natura.
Entrambe le direttive seguono un approccio simile e complementare e proteggono:
1. Le aree naturali che ospitano habitat e specie selvatiche. Le aree da proteggere sono identificate secondo criteri scientifici concordati. Esse si chiamano siti Natura 2000 e complessivamente formano la più grande rete di aree protette del mondo.
2. Le specie specifiche all’interno e all’esterno dei siti Natura 2000.
ESPLORA I SITI NATURA 2000 NELL’UE NATURA 2000 NETWORK VIEWER
MAGGIORI INFORMAZIONI SONO CONTENUTE NEL REPORT SULLE DIRETTIVE DELL’UE SU UCCELLI E HABITAT
COME L’UE PROTEGGE LA NATURA
I principali pilastri della legislazione di protezione della natura dell’UE, che tutti gli Stati membri dell’UE hanno tradotto in leggi nazionali, sono le due leggi dell’Unione europea denominate Direttiva uccelli (1979) e Direttiva “Habitat” (1992), cui si fa riferimento collettivamente come Direttive dell’UE sulla natura.
Entrambe le direttive seguono un approccio simile e complementare e proteggono:
1. Le aree naturali che ospitano habitat e specie selvatiche. Le aree da proteggere sono identificate secondo criteri scientifici concordati. Esse si chiamano siti Natura 2000 e complessivamente formano la più grande rete di aree protette del mondo.
2. Le specie specifiche all’interno e all’esterno dei siti Natura 2000.
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PROTEZIONE DEI NOSTRI LUOGHI NATURALI: LA RETE NATURA 2000
La rete Natura 2000 è la più grande rete di aree protette nel mondo. Comprende circa 27.000 siti nei 27 Stati membri dell’UE e attualmente copre più del 18% della zona terrestre dell’Unione europea e circa il 9% della sua zona marina. La rete protegge circa 1.500 specie vegetali e animali tipiche, rare o minacciate nell’UE.
Il sito Natura 2000 più grande è la zona marina del Mare Celtico sulla costa atlantica della Francia, mentre la Grotta della Lovara, che protegge un certo numero di pipistrelli in via d’estinzione nelle Alpi italiane, è uno dei siti più piccoli. Tra le specie e gli habitat più rari protetti dalla rete rientrano le Cascate di travertino dei fiumi carsici nelle Alpi Dinariche, l’olmo (Proteus anguinus), e l’ubara (Chlamydotis undulata) che si trova solo nelle Isole Canarie.
Esplora i siti Natura 2000 nell’UE 🠦 Natura 2000 Network Viewer.
Scopri di più in Barometro Natura 2000, Domande frequenti Natura 2000, e altri dati e mappe Natura 2000.
PROTEZIONE DEI NOSTRI LUOGHI NATURALI: LA RETE NATURA 2000
La rete Natura 2000 è la più grande rete di aree protette nel mondo. Comprende circa 27.000 siti nei 27 Stati membri dell’UE e attualmente copre più del 18% della zona terrestre dell’Unione europea e circa il 9% della sua zona marina. La rete protegge circa 1.500 specie vegetali e animali tipiche, rare o minacciate nell’UE.
Il sito Natura 2000 più grande è la zona marina del Mare Celtico sulla costa atlantica della Francia, mentre la Grotta della Lovara, che protegge un certo numero di pipistrelli in via d’estinzione nelle Alpi italiane, è uno dei siti più piccoli. Tra le specie e gli habitat più rari protetti dalla rete rientrano le Cascate di travertino dei fiumi carsici nelle Alpi Dinariche, l’olmo (Proteus anguinus), e l’ubara (Chlamydotis undulata) che si trova solo nelle Isole Canarie.
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Scopri di più in Barometro Natura 2000, Domande frequenti Natura 2000, e altri dati e mappe Natura 2000.
CONSERVAZIONE DELLA FAUNA SELVATICA OLTRE LE AREE PROTETTE
Le Direttive dell’UE sulla natura stabiliscono anche norme rigide per proteggere le specie fuori dai siti Natura 2000. Richiedono ad esempio, di introdurre misure che evitino disturbo all’avifauna nidificante durante le attività di silvicoltura o di evitare catture accidentali di specie di pesci protette durante la pesca commerciale.
Le direttive inoltre vietano di prendere, raccogliere, tagliare, sradicare o distruggere le piante protette allo stato selvatico al di fuori dei siti Natura 2000. Anche tenere, trasportare e vendere esemplari animali e vegetali prelevati dall’ambiente naturale è vietato.
Scopri l’elenco delle specie protette ai sensi della Direttiva “Habitat” e gli uccelli selvatici protetti ai sensi della Direttiva uccelli.
CONSERVAZIONE DELLA FAUNA SELVATICA OLTRE LE AREE PROTETTE
Le Direttive dell’UE sulla natura stabiliscono anche norme rigide per proteggere le specie fuori dai siti Natura 2000. Richiedono ad esempio, di introdurre misure che evitino disturbo all’avifauna nidificante durante le attività di silvicoltura o di evitare catture accidentali di specie di pesci protette durante la pesca commerciale.
Le direttive inoltre vietano di prendere, raccogliere, tagliare, sradicare o distruggere le piante protette allo stato selvatico al di fuori dei siti Natura 2000. Anche tenere, trasportare e vendere esemplari animali e vegetali prelevati dall’ambiente naturale è vietato.
Scopri l’elenco delle specie protette ai sensi della Direttiva “Habitat” e gli uccelli selvatici protetti ai sensi della Direttiva uccelli.
COME CONOSCIAMO LO STATO DELLA NATURA DELL’UE?
Ciascun Paese dell’UE raccoglie informazioni sui suoi habitat e specie protette al fine di monitorarne le condizioni. Questo è essenziale per comprendere l’andamento di una specie o di un habitat, le minacce cui è sottoposto e come progettare le migliori misure di conservazione possibili. Inoltre rappresenta la base per analizzare le tendenze nello stato di habitat e specie protette nell’UE.
Ogni sei anni, gli Stati membri dell’UE riportano queste informazioni all’Agenzia europea dell’ambiente (AEA). L’AEA integra le informazioni nel suo database (per esempio, il sistema UE d’informazione sulla natura (EUNIS)) e pubblica lo “Stato di natura nell’UE” come report tecnico AEA, accompagnato da un report sulla politica della Commissione europea. Dall’ultimo report, pubblicato nel 2020, è emerso che la maggioranza delle specie (63%) e degli habitat (81%) protetti dalla Direttiva “Habitat” non si trova in uno stato di conservazione soddisfacente.
COME CONOSCIAMO LO STATO DELLA NATURA DELL’UE?
Ciascun Paese dell’UE raccoglie informazioni sui suoi habitat e specie protette al fine di monitorarne le condizioni. Questo è essenziale per comprendere l’andamento di una specie o di un habitat, le minacce cui è sottoposto e come progettare le migliori misure di conservazione possibili. Inoltre rappresenta la base per analizzare le tendenze nello stato di habitat e specie protette nell’UE.
Ogni sei anni, gli Stati membri dell’UE riportano queste informazioni all’Agenzia europea dell’ambiente (AEA). L’AEA integra le informazioni nel suo database (per esempio, il sistema UE d’informazione sulla natura (EUNIS)) e pubblica lo “Stato di natura nell’UE” come report tecnico AEA, accompagnato da un report sulla politica della Commissione europea. Dall’ultimo report, pubblicato nel 2020, è emerso che la maggioranza delle specie (63%) e degli habitat (81%) protetti dalla Direttiva “Habitat” non si trova in uno stato di conservazione soddisfacente.
FARE IL PUNTO: SUCCESSI E SFIDE DA AFFRONTARE
L’impegno coordinato per preservare il patrimonio naturale dell’Europa ha comportato una serie di conseguimenti:
- L’area protetta per la conservazione della natura nell’UE è più che triplicata negli ultimi 30 anni.
- Oltre la metà delle specie ornitiche nell’UE ora è in condizioni stabili, grazie alla protezione e alle azioni di conservazione mirate e nonostante l’importante crescita economica degli ultimi 40 anni.
- Alcune specie si stanno allontanando dall’estinzione, inclusa la lince pardina e il gipeto barbuto.
- Le pratiche di gestione del territorio a beneficio sia della natura che delle persone sono sempre più comuni.
- La conoscenza della biodiversità europea è aumentata e ha consentito azioni di conservazione migliori e più efficaci.
- L’UE ha investito miliardi di euro nella conservazione della natura, mediante ad esempio il programma di finanziamento LIFE, portando ad alcune delle maggiori storie di successo sulla conservazione del mondo.
Nonostante questo progresso, sono ancora tante le sfide da affrontare. Al fine di assicurare che sia le persone che la natura possano prosperare, è necessario affrontare le cause profonde della perdita di biodiversità e rielaborare il modo in cui produciamo, consumiamo e commerciamo i beni, al fine di promuovere la natura piuttosto che distruggerla. Il Green Deal europeo e la Strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030 rappresentano passi importanti in questa direzione.
FARE IL PUNTO: SUCCESSI E SFIDE DA AFFRONTARE
L’impegno coordinato per preservare il patrimonio naturale dell’Europa ha comportato una serie di conseguimenti:
- L’area protetta per la conservazione della natura nell’UE è più che triplicata negli ultimi 30 anni.
- Oltre la metà delle specie ornitiche nell’UE ora è in condizioni stabili, grazie alla protezione e alle azioni di conservazione mirate e nonostante l’importante crescita economica degli ultimi 40 anni.
- Alcune specie si stanno allontanando dall’estinzione, inclusa la lince pardina e il gipeto barbuto.
- Le pratiche di gestione del territorio a beneficio sia della natura che delle persone sono sempre più comuni.
- La conoscenza della biodiversità europea è aumentata e ha consentito azioni di conservazione migliori e più efficaci.
- L’UE ha investito miliardi di euro nella conservazione della natura, mediante ad esempio il programma di finanziamento LIFE, portando ad alcune delle maggiori storie di successo sulla conservazione del mondo.
Nonostante questo progresso, sono ancora tante le sfide da affrontare. Al fine di assicurare che sia le persone che la natura possano prosperare, è necessario affrontare le cause profonde della perdita di biodiversità e rielaborare il modo in cui produciamo, consumiamo e commerciamo i beni, al fine di promuovere la natura piuttosto che distruggerla. Il Green Deal europeo e la Strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030 rappresentano passi importanti in questa direzione.
The Biodiversity information system for Europe is a partnership between
the European Commission and the European Environment Agency.